Alfredo Pirri ha condotto i ragazzi in un viaggio sensoriale alla scoperta delle forme primordiali della pittura e dei vari metodi di rappresentazione delle ombre e delle luci.
Per fare questo ha scelto un acquarello naturale: l’estratto puro della radice della pianta di liquirizia, diluito con acqua.
La liquirizia, con il suo aroma intenso e riconoscibile, diventa un elemento che coinvolge lo spettatore non solo visivamente, ma anche olfattivamente.
Questo liquido profumato e colorato è stato lasciato colare sulla carta, in modo fluido e imprevedibile, come gocce di pioggia su una finestra.
Le colature diventano così una metafora del passato che continua a lasciarsi percepire nel presente, un segno che si manifesta, si trasforma, ma non scompare mai del tutto.
E il senso dell’olfatto, legato alla memoria, amplifica questa relazione.