Partendo dall’elemento minimo, fragile e morbido del filo di lana, Matteo Nasini costruisce una scultura che si eleva in una forma collettiva, sorprendentemente solida e strutturata.
L’opera prende corpo solo grazie al lavoro di gruppo: intrecci, tensioni e colori si combinano in un equilibrio che sarebbe impossibile da ottenere da soli. Realizzata insieme agli ospiti di Dynamo Camp, l’installazione riflette l’energia e la forza che nascono dalla collaborazione, trasformando la materia in gesto condiviso e in presenza architettonica.
Una forma che unisce delicatezza e potenza, come l’esperienza che l’ha resa possibile.