I genitori delle sessioni famiglie hanno incontrato Cristina e insieme hanno sperimentato il “disegno” inteso nel senso più ampio della parola, come espressione intima e come fatto fisico, utilizzando come strumenti materiali insoliti. Il silicone trasparente ha permesso di disegnare senza il controllo del segno. Seguendo la traccia di una proiezione di ombre sono state definite nuove geografie fatte di spazi aperti e chiusi, mappe interiori che hanno preso forma nel gioco dei pieni e vuoti. Attraverso graffette metalliche hanno infine disegnato un’attrazione magnetica, un gesto individuale che diventa essenziale nel gesto collettivo: aggrapparsi e lasciarsi andare.