Carlo Colli, nato a Ribera in Sicilia nel ’68, dopo aver conseguito il diploma all’Istituto Statale d’Arte di Sciacca si trasferisce a Palermo per frequentare l’Accademia delle Belle Arti. Dopo il primo anno accademico si trasferisce e termina, nel ’91, gli studi all’Accademia delle Belle Arti di Firenze, dove attualmente vive e lavora. La sua ricerca artistica è una riflessione sulla percezione dell’inarrestabile scorrere del tempo per invitare a prendere coscienza della reale dimensione effimera di cose e persone, che niente è stabile e immutabile, che tutto si trasforma e cambia. La materia prediletta che ha scelto per esprimere tutto ciò è la carta, in quanto proprio per la sua natura organica e deperibile si presta benissimo ad esprimere quel concetto di precarietà dell’esistenza. Azioni come piegare, strappare, accartocciare, anche in relazione ai segni lasciati dall’inarrestabile trascorrere del tempo, diventano così strumenti di una ricerca formale e di un modo diverso di intendere il linguaggio della pittura.